Loading...

NEWSLETTER DICEMBRE 2022 - GENNAIO 2023

 

 

APPROFONDIMENTO MENSILE: NOVITA’ NORMATIVE, GIURISPRUDENZIALI E DOTTRINARIE PER ORIENTARSI NEL MONDO DEL DIRITTO D’IMPRESA

 

 

RASSEGNA GIURISPRUDENZIALE:

 

DIRITTO PENALE TRIBUTARIO E SOCIETARIO

REATI TRIBUTARI

CASISTICA

OMESSA DICHIARAZIONE IVA EX ART. 5 D.LGS. N. 74/2000

Cass. pen., sez. III, 13.12.2022, n. 47051.

Ai fini della configurabilità dei reati in materia di IVA, la determinazione della base imponibile, e della relativa imposta evasa, deve avvenire solo sulla base dei costi effettivamente documentati, non rilevando l’eventuale sussistenza di costi non documentati, perché l’IVA è collocata in un sistema chiuso di rilevanza sovranazionale, che prevede la tracciabilità di tutte le fatture, attive e passive, emesse nei traffici commerciali.

 

OCCULTAMENTO O DISTRUZIONE DI DOCUMENTI CONTABILI EX ART. 10 D.LGS. N. 74/2000

Cass. pen., sez. III, 11.11.2022, n. 42913.

Il delitto de quo è integrato in tutti i casi in cui la distruzione o l'occultamento della documentazione contabile dell'impresa non consenta o renda difficoltosa la ricostruzione delle operazioni, rimanendo escluso solo quando il risultato economico delle stesse possa essere accertato in base ad altra documentazione conservata dall'imprenditore, sussistendo anche quando è necessario procedere all'acquisizione presso terzi della documentazione mancante essendo necessaria ulteriore attività.

 

OMESSO VERSAMENTO DI RITENUTE DOVUTE O CERTIFICATE EX ART. 10-BIS D.LGS. N. 74/2000

Cass. pen., sez. III, 15.11.2022, n. 43238.

Ai fini della prova del rilascio al sostituto delle certificazioni attestanti le ritenute operate, non è sufficiente la sola acquisizione della dichiarazione Mod. 770, dovendosi comprovare aliunde il rilascio delle predette certificazioni.

 

SOTTRAZIONE FRAUDOLENTA AL PAGAMENTO DELL IMPOSTE EX ART. 11 D.LGS. N. 74/2000

Cass. pen, sez. III, 12.12.2022, n. 46685.

Gli atti dispositivi compiuti dall’obbligato, oggettivamente idonei ad eludere l’esecuzione esattoriale, hanno natura fraudolenta ex art. 11 D.lgs. n. 74/2000 allorquando, pur determinando un trasferimento effettivo del bene, siano connotati da elementi di inganno o di artificio, cioè da uno stratagemma tendente a sottrarre le garanzie patrimoniali all’esecuzione.

 

AGGRAVANTE EX ART. 13-BIS D.LGS. N. 74/2000

Cass. pen., sez. III, 14.6.2022, n. 23095.

Ai fini della configurabilità della suddetta aggravante, la nozione di “professionista” è impiegata in termini generali senza evocare una particolare professione, e quindi può essere riferita a qualunque attività professionale che legittimamente si occupi di consulenza fiscale.

 

SEQUESTRO PREVENTIVO FINALIZZATO ALLA CONFISCA EX ART. 12-BIS D.LGS. N. 74/2000

Cass. pen., sez. III, 9.11.2022, n. 42304.

In tema di reati tributari commessi dal legale rappresentante di una persona giuridica, il sequestro preventivo funzionale alla confisca per equivalente non può essere disposto sui beni dell’ente, a eccezione del caso in cui questo sia privo di autonomia e rappresenti solo uno schermo attraverso il quale il reo agisca come effettivo titolare dei beni.

 

Cass. pen., sez. III, 10.11.2022, n. 42616.

In caso di reati tributari, ai fini della legittimità del provvedimento di sequestro preventivo finalizzato alla confisca diretta, l'ente che trae profitto dall'altrui condotta illecita non può essere considerato terzo "estraneo" al reato.

 

AMMINISTRATORE DI DIRITTO

Cass. pen., sez. III, 28.11.2022, n. 45109.

L’amministratore di diritto risponde del reato tributario perché l’accettazione della carica attribuisce allo stesso doveri di vigilanza e controllo, il cui mancato rispetto comporta la responsabilità penale o a titolo di dolo generico, per la consapevolezza che dalla condotta omissiva possano scaturire gli eventi tipici del reato, o a titolo di dolo eventuale per la semplice accettazione del rischio che questi si verifichino.

 

CREDITI D’IMPOSTA RELATIVI A BONUS EDILIZI

Cass. pen., sez. III, 1.12.2022, n. 45558.

La posizione di cessionario che lucra un vantaggio consistente dall’operazione di cessione (nel caso de quo, dei crediti d’imposta relativi ai bonus edilizi) è quella di un soggetto difficilmente qualificabile – agli effetti del sequestro e della successiva confisca – come persona “estranea al reato”, proprio perché il cessionario del credito di imposta trae vantaggio dall’altrui attività criminosa, dovendo, anzi, riconoscersi la sussistenza, in una simile evenienza, di un collegamento tra la posizione del terzo e la commissione del fatto-reato.

 

REATI SOCIETARI:

 

BANCAROTTA DOCUMENTALE EX ART. 217, CO. 2, L. FALL.

Cass. pen., sez. V, 25.11.2022, n. 45044.

La possibilità, consentita dall'art. 2215-bis c.c., di tenere i libri, i repertori, le scritture e la documentazione con strumenti informatici, non esime l'amministratore della società dall'adempimento degli obblighi di legge, relativi alla tenuta dei libri contabili e, quindi, dall'obbligo del puntuale aggiornamento dell'esercizio corrente, della veridicità delle singole attestazioni dei libri contabili nonché' della loro conservazione, preordinata alla consultazione in qualunque momento degli stessi, rimanendo integrato altrimenti il reato di cui all’art. 217, co. 2, L. fall.

 

 

DIRITTO E PROCESSO PENALE

NON MENZIONE DELLA CONDANNA

Cass. pen, sez. V, 13.10.2022, n. 38589.

Il beneficio della non menzione della condanna ex art. 175 c.p. è fondato sul principio dell’ “emenda”, e tende a favorire il processo di recupero morale e sociale del condannato, sicché la sua concessione è rimessa all’apprezzamento discrezionale del giudice di merito, e non è necessariamente conseguenziale a quella della sospensione condizionale della pena, fermo restando, tuttavia, l’obbligo del giudice di merito di indicare le ragioni della mancata concessione sulla base degli elementi di cui all’art. 133 c.p.

CAUSA DI NON PUNIBILITÀ

Cass. pen, sez. V, 13.10.2022, n. 38589.

In tema di esclusione della punibilità per particolare tenuità del fatto, i precedenti di polizia esistenti a carico dell’imputato possono essere ritenuti sintomatici dell’abitualità del reato, ostativa alla concessione del beneficio, a condizione che siano verificati gli elementi fattuali da essi emergenti, le eventuali allegazioni difensive relative alla sussistenza di cause di giustificazione o di non punibilità della condotta e gli esiti delle segnalazioni, ossia la loro eventuale iscrizione nel registro delle notizie di reto e l’avvio di un procedimento penale.

 

SOSPENSIONE CONDIZIONALE DELLA PENA

Cass., SS.UU., 5.10.2022, n. 37503.

In caso di sospensione condizionale della pena subordinata all’adempimento di un obbligo risarcitorio, il termine entro il quale l’imputato deve provvedere allo stesso, che costituisce elemento essenziale dell’istituto, va fissato dal giudice in sentenza ovvero, in mancanza, dal giudice dell’impugnazione o da quello dell’esecuzione. Qualora il termine non venga in tal modo fissato, lo stesso coincide con la scadenza dei termini di cinque o due anni previsti dall’art. 163 c.p.

 

 

DIRITTO CIVILE TRIBUTARIO E SOCIETARIO

 

DIRITTO TRIBUTARIO

ASSENZA TEMPORANEA DEL DESTINATARIO

Commissione tributaria regionale di secondo grado della Puglia, 12.9.2022, n. 2387/26.

La notifica delle cartelle di pagamento in caso di irreperibilità relativa del destinatario, temporaneamente assente al momento della consegna, è inesistente se, nel corso del giudizio, l’Amministrazione finanziaria non fornisce la prova di aver rispettato la sequenza procedurale prevista dalla normativa.

 

RICORSO IN FORMATO ANALOGICO

Corte di giustizia tributaria di secondo grado del Piemonte, 10.10.2022, n. 946/2.

È inammissibile il ricorso introduttivo del giudizio di primo grado redatto in forma cartacea, sottoscritto manualmente, scannerizzato e notificato a mezzo PEC.

 

AMMINISTRATORE DI FATTO

Corte di giustizia tributaria di secondo grado della Campania, 18.10.2022, n. 6855/13.

L’avviso di accertamento relativo ad imposte, interessi e sanzioni dovute da una società di capitali va notificato all’amministratore e legale rappresentante della stessa e non all’’amministratore di fatto. Nel caso de quo ricorrevano i presupposti di cui all’art. 7 D.l. n. 269/2003, secondo cui, nel caso di rapporti fiscali facenti capo a persone giuridiche, le sanzioni possono essere irrogate nei soli confronti dell’ente.

 

DIFFORMITÀ COPIE

Corte di giustizia tributaria di primo grado di Napoli, 3.11.2022, n. 10220/31.

In caso di difformità tra la copia consegnata o spedita alla parte a mezzo posta con quella depositata nella segreteria, il ricorso è inammissibile. Qualora la parte contro cui il ricorso sia stato proposto si costituisca e nulla eccepisca in ordine alla difformità tra la copia notificata e quella depositata si deve presumere che la conformità tra le copie sia incontestata.

 

PROCESSO TRIBUTARIO

Cass., sez. trib., 25.10.2022, n. 31878, ord.

Il nuovo comma 5-bis dell’art. 7 D.lgs. n. 546/1992, introdotto con l’art. 6 della L. n. 130/2022, ha ribadito l’onere probatorio gravante in giudizio sull’Amministrazione finanziaria in ordine alle violazioni contestate al contribuente, per le quali non vi siano presunzioni legali che comportino l’inversione dell’onere probatorio. Tale novella legislativa non stabilisce un onere probatorio diverso o più gravoso rispetto ai principi già vigenti in materia, ma è coerente con le modifiche legislative in tema di prova, che assegnano all’istruttoria dibattimentale un ruolo centrale.

 

FORZA MAGGIORE

Cass. civ., sez. VI, 16.1.2023, n. 987, ord.

In tema di sanzioni tributarie, posto che il diritto sanzionatorio ha natura punitiva, la forza maggiore va intesa secondo la sua accezione penalistica, e va quindi riferita a un avvenimento imponderabile che annulla la signoria del soggetto sui propri comportamenti, elidendo il requisito della coscienza e volontarietà della condotta; con la conseguenza che la crisi di liquidità derivante dal reiterato, per quanto grave, inadempimento di pubbliche amministrazioni debitrici, per di più prevedibile, non risponde a tale nozione.

 

RESPONSABILITÀ CESSIONARIO

Cass., sez. trib., 23.1.2022, n. 1948.

In materia di responsabilità solidale del cessionario, ai sensi dell’art. 60-bis d.P.R. n. 633/1972, la prova contraria che questi è tenuto a fornire al fine di contrastare la prova presuntiva, fornita dall’amministrazione finanziaria, che il valore della cessione dei beni acquistati è inferiore al valore normale, deve consistere in prove documentali dalla quali evincere, in modo oggettivo e tenuto conto dell’attività economica svolta dal cessionario, che sussistevano specifiche ragioni giustificative riferibili alla stessa attività economica svolta dal cessionario.

 

DIRITTO SOCIETARIO

FALLIMENTO

Cass. civ., sez. III, 14.4.2022, n. 12255, ord.

Nel giudizio promosso dal curatore per il recupero di un credito del fallito, il convenuto ben può eccepire in compensazione, in via riconvenzionale, l’esistenza di un proprio controcredito verso il fallimento, atteso che tale eccezione è diretta esclusivamente a neutralizzare la domanda attrice ottenendone il rigetto totale o parziale. 

 

Cass. civ., sez. I, 3.8.2022, n. 24123.

Nei confronti del dimessosi liquidatore di una società a responsabilità illimitata trova applicazione l’istituto della prorogatio dei poteri, benché espressamente previsto solo con riferimento alla carica di amministratore e relativamente alle società di persone e alle società per azioni, in quanto principio generale che, in assenza di specifiche disposizioni normative o statutarie, soccorre al fine di evitare vuoti nella rappresentanza della società, garantendo la contestualità tra cessazione e sostituzione dell’(unico) liquidatore.  

 

CONCORDATO PREVENTIVO

Cass. civ., sez. I, 5.5.2022, n. 14211, ord.

In tema di concordato preventivo, la sussistenza di crediti oggetto di contestazione giudiziale non preclude il loro doveroso inserimento in una delle classi omogenee previste dalla proposta, ovvero in apposita classe ad essi riservata, assolvendo tale adempimento, ricadente sul debitore e oggetto di controllo critico sulla regolarità della procedura assolto direttamente dal tribunale, ad una fondamentale esigenza di informazione dell’intero ceto creditorio.

 

NORMATIVA:

SUPERBONUS

“Ancora ritocchi in corsa alle regole del Superbonus” di Matteo Balzanelli e Giovanni Valcarenghi – da “Il fisco”, n. 46/2022, pag. 4407 ss.

Le modifiche che il nuovo Esecutivo ha recentemente apportato alla disciplina relativa al cd. Superbonus 110% si possono così riassumere:

  1. riduzione del beneficio riservato a condomìni e fabbricati plurifamiliari per il 2023, che passa dal 110% per le spese relative al 2022 al 90% per quelle sostenute nel 2023;
  2. proroga delle tempistiche per il completamento dei lavori sulle unifamiliari (da dicembre 2022 a marzo 2023);
  3. concessione del bonus per le unifamiliari con una percentuale ridotta (detrazione nella misura del 90% per le spese sostenute entro il 31 dicembre 2023) e tenendo conto delle condizioni oggettive e soggettive della famiglia, quali la titolarità del diritto di proprietà o altro diritto reale di godimento del contribuente sull’unità immobiliare, che deve essere adibita ad abitazione principale, nonché il reddito di riferimento non superiore a 15.000 Euro.

 

 

“Anche la spesa esterna all’edificio per l’ascensore rientra nel Superbonus 110%” di Federico Gavioli – da “Pratica fiscale e professionale”, n. 1/2023, pag. 28 ss.

L’Agenzia delle Entrate è intervenuta in risposta all’interpello n. 580/2022 precisando che le spese sostenute da un condominio per l’installazione e la messa in opera di un ascensore posizionato all’esterno dell’edificio oggetto di lavori di efficienza energetica sono ammesse al Superbonus, giacché l’intervento rientra tra quelli finalizzati all’abbattimento delle barriere architettoniche.

 

 

RIFORMA CARTABIA

Riforma Cartabia: un processo a “trazione anteriore” di Giorgio Spangher – da “Diritto penale e processo”, n. 12/2022, pag. 1485 ss.

L’Autore richiama le linee guida che tracciano la struttura della riforma del processo penale, cd. Cartabia (D.lgs. n. 150/2022): semplificazione, efficienza, decongestionamento del carico pendente, valorizzazione della premialità e decarcerizzazione. Un elemento che la caratterizza è senza dubbio la centralità che riserva alla fase delle indagini e al ruolo del P.M., con la conseguenza di anticipare il procedimento ad una fase anteriore a quella attuale. Ne sono un esempio la costituzione di parte civile del danneggiato entro l’udienza preliminare, la remissione di querela desumibile da comportamenti fattuali o ancora la disciplina dell’assenza, la cui verifica è ancorata inesorabilmente all’udienza preliminare.

 

“Riforma Cartabia: la messa alla prova “allargata” va richiesta, nei procedimenti pendenti, entro il 13 febbraio 2023” di Antonella Marandola – da “Il Quotidiano Giuridico”, 25.1.2023.

La cd. riforma Cartabia, in un’ottica deflativa del carico giudiziario, ha esteso il catalogo dei reati per i quali è possibile beneficiare della messa alla prova: oltre a quelli puniti con la sola pena pecuniaria o con la pena edittale detentiva non superiore nel massimo a quattro anni, come del resto già previsto, la misura si estende ai “delitti indicati dal comma 2 dell’art. 550 c.p.p.”, anch’esso rimaneggiato. Nell’ipotesi di procedimenti pendenti, tuttavia, tale richiesta va presentata entro il 13 febbraio 2023.

 

 

RIFORMA APPALTI

“Riforma appalti, l’illecito da 231 contestato potrà far scattare l’esclusione dalle gare” di Sandro Guerra – da “Il Sole 24 ore - Norme e Tributi Plus”, 23.01.2023.

Il testo del decreto legislativo di riforma del Codice dei contratti pubblici, che dovrà essere approvato dal Parlamento entro il 31 marzo 2023, prevede che la contestata o accertata commissione di uno dei reati previsti dal D.lgs. n. 231/2001 (responsabilità da reato degli enti) potrà determinare l’esclusione da una gara d’appalto. L’esclusione non sarà automatica ma rimessa alla valutazione della stazione appaltante e scatterà nell’ipotesi di gravi illeciti tali da rendere dubbia l’integrità dell’operatore economico.

 

RASSEGNA DOTTRINALE:  

 

DIRITTO PENALE TRIBUTARIO

“L’alterazione degli importi nelle fatture integra dichiarazione fraudolenta mediante altri artefizi” con commento di Simone Furlan e Laura Zanellato – da “Il fisco”, n. 47-48/2022, pag. 4583 ss.

Sentenza di riferimento: Cass. pen., sez. III, 9.11.2022, n. 42288.

Per la Cassazione integra il reato di dichiarazione fraudolenta mediante altri artefizi ex art. 3 D.lgs. n. 74/2000 – e non già quello di dichiarazione fraudolenta mediante uso di fatture o altri documenti per operazioni inesistenti ex art. 2, con cui sussiste un nesso di specialità reciproca –  la falsificazione delle fatture eseguita successivamente alla loro emissione con relativa annotazione sulle scritture contabili di un importo sensibilmente inferiore a quello effettivo realizza un’attività falsificatoria che incide sugli elementi attivi della contabilità, poi riportati nelle dichiarazioni di imposta presentate dall’imputato

 

 

DIRITTO PENALE

“Sospensione condizionale della pena e diritto all’oblio” di Pier Paolo Muià – Da “Diritto.it”, 25.10.2022.

Un soggetto richiedeva al Garante per la protezione dei dati personali la deindicizzazione, dai risultati di ricerca di Google, di alcuni siti Internet in cui si dava conto del coinvolgimento dello stesso in un’indagine per truffa aggravata ai danni dell’Unione Europea. Il reclamante aveva definito nel 2021 il procedimento penale con il patteggiamento. Per il motore di ricerca la notizia era ancora recente e, pertanto, sussisteva un interesse pubblico alla notizia, senza contare che, secondo Google, non sussiste diritto all’oblio nelle ipotesi di gravi reati come quello in esame. Il Garante ha accolto il reclamo dell’interessato ritenendo applicabile il diritto all’oblio in quanto, con la sentenza di condanna, gli era stato riconosciuto il beneficio della non menzione della condanna nel certificato del casellario, beneficio che verrebbe vanificato in caso di mancata deindicizzazione.

 

“Responsabilità ex D.lgs. n. 231/2001: patteggiamento dell’ente e pagamento delle spese processuali” di Fabrizio Ventimiglia e Giorgia Conconi, da “Il Sole 24 ore - Norme e Tributi Plus”, 21.11.2022.

Sentenza di riferimento: Cass. pen., sez. III, 3.8.2022, n. 30610.

La Suprema Corte ha ritenuto che la sentenza di applicazione della sanzione pecuniaria su richiesta dell’ente (cd. patteggiamento), imputato ex D.lgs. 231/2001, non può comportare condanna dello stesso al pagamento delle spese processuali. Al momento dell’entrata in vigore del menzionato decreto, che richiama le disposizioni del codice di procedura penale in materia di patteggiamento “in quanto applicabili”, queste ultime non contemplavano ancora l’ipotesi di patteggiamento allargato, introdotta soltanto nel 2003.

 

“L’assenza del modello 231 non basta per far scattare la colpa di organizzazione” di Luca Luparia Donati – da “Il Sole 24 ore - Norme e Tributi Plus”, 28.11.2022.

Una recente sentenza della Suprema Corte, la n. 39615 del 20 ottobre 2022, ha affrontato la tematica della responsabilità degli enti ex D.lgs. n. 231/2001 affermando che la cd. “colpa di organizzazione”, caratterizzata dal malfunzionamento della struttura organizzativa dell’ente, non può basarsi soltanto sulla mancata adozione o sull’inefficace attuazione degli specifici modelli di organizzazione e di gestione previsti dal decreto.

 

 

DIRITTO E PROCESSO TRIBUTARIO

“Imu dei coniugi, rimborsi più rapidi con la prova bollette” di Dario Aquaro e Cristiano Dell’Oste da “Il Sole 24 ore - Norme e Tributi Plus”, 24.10.2022.

La Corte costituzionale, con la sentenza 209 del 13 ottobre scorso, ha stabilito che, ai fini dell’esenzione IMU, per abitazione principale si intende “l’immobile, iscritto o iscrivibile nel catasto edilizio urbano come unica unità immobiliare, nel quale il possessore dimora abitualmente e risiede anagraficamente”, eliminando il riferimento al nucleo familiare. Saranno esentati dal pagamento i coniugi che abitano in case diverse, ancorché nello stesso Comune; pertanto, nell’ipotesi in cui abbiano già versato l’IMU, potranno richiederne il rimborso entro cinque anni dal pagamento fornendo la prova delle bollette delle utenze. 

 

“L’onere della prova nel processo tributario: per la Cassazione nihil sub sole novicon commento di Carlo Are – da “Il fisco”, n. 47-48/2022, pag. 4573 ss.

Sentenza di riferimento: Cass., sez. trib., 25.10.2022, n. 31880.

La Suprema Corte si è pronunciata su una delle novità introdotte dalla L. n. 130/2022 di riforma della giustizia e del processo tributari, quella relativa alla distribuzione dell’onere della prova (art. 7, co. 5-bis, D.lgs. n. 546/1992) secondo cui l’Amministrazione è tenuta a provare in giudizio le violazioni contestate con l’atto impugnato e il giudice fonda la sua decisione sugli elementi di prova che emergono dal giudizio, annullando l’atto impositivo laddove la prova della sua fondatezza manchi o sia contradditoria o insufficiente. Ebbene, secondo la Cassazione, tale onere probatorio non è diverso o più gravoso rispetto ai principi già vigenti in materia, in virtù dei quali occorre combinare l’art. 2967 c.c. con il criterio della vicinanza della prova, ma risulta coerente con le recenti modifiche in tema di prova.